ho iniziato a scrivere non perché volessi fare la poeta, ma perché ad un certo punto non avevo più spazio dentro. tutto si accumulava: pensieri, sbagli, dipendenze.
per anni ho camminato con dolori e con abitudini che mi consumavano piano. così scrivere è diventato l'unico posto onesto che avevo, l'unico dove non dovevo farmi forte, l'unico in cui potevo lasciare uscire tutto quello che non trovava posto altrove.
ed è proprio da lì che nasce questa raccolta. da ciò che mi è rimasto attaccato addosso. in queste pagine non c'è perfezione: non fa parte di me. ci sono le notti che non ho dormito, le volte in cui ho provato a cambiare e mi sono ritrovata al punto di partenza.
se qualcuno, leggendo, si riconosce anche solo in un pezzo di queste pagine, se ritrova un frammento di sé tra le cose che racconto, allora questa voce stonata, spezzata, testarda, sarà davvero servita a qualcosa.
Ciò che si vive va scritto, va impresso nella memoria, va tramandato e sentito.
Io vivo perché sento.
Quello che sento lo sento forte, e dalla mia arte il mio risentito risorge.