''Ero fatta di sogni, frammenti di luna e ricordi.
Come quella notte che non riuscivo a dormire e tu, nonostante il caldo atroce che non permetteva di stringerci, appoggiasti la tua mano sul mio fianco;
E fu subito per me, la pace.
Avresti dovuto vedermi appena sveglia, durante quei giorni, in cui ancora prima di connettere, di ricordare come mi chiamassi, avevo i magoni allo stomaco e mi domandavo dove fossi tu.
Dicevi che avevo uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto, senza mai pensare che, forse, i miei sorrisi erano così belli perché li facevo a te.
Sto provando a rimettere insieme quello che tu hai distrutto ,ma sembra che non sia forte abbastanza per farlo.
Ma la cosa che mi risulta più strana è che, dopo tutto quello che abbiamo passato, nonostante tutto quello che abbiamo condiviso, siamo tornati ad essere due estranei. E ciò che ci accomuna, ora, sono solo i ricordi
Vorrei sentire ancora la tua roca e calda voce del mattino, mentre sussurri il mio nome''
Real Madrid. La mia squadra del cuore.
Ricordo ancora quando mio padre mi portava alle partite del Real, ero solo una bambina. Quando un piccolo passaggio gli faceva spuntare un piccolo sorriso sulle labbra.
Quel sorriso che si é spento troppo in fretta, come un soffio su una candela.
Il tempo passò é la passione per il calcio non smise mai, ogni partita del Real era come vita per me.
Mia madre si riprese subito dalla perdita di papà, trovandosi un compagno qualche mese dopo. Si chiamava Julien e aveva un figlio. Hector Fort. Giocatore del Barca, numero 32.