Mi gettarono in quel buio profondo, oscuro, bagnato. Non potevo fare altro che urlare in quel millesimo di secondo che mi rimaneva fuori da lì, finché non venni trascinata giù. Sprofondata. Il mio peggior incubo si stava realizzando. Niente più immaginazione. Quella era la realtà. Mi dimenavo in quel profondo buio, nero come la pece. Scalciavo, agitavo le mani e cercavo di risalire in superficie. L'acqua mi stava inghiottendo. Non potevo fare altro che stare lì, ferma, immobile. Mi sentivo scoppiare la testa. L'acqua mi riempiva sempre più velocemente. Il cuore batteva così forte che dava l'impressiome di volermi uscire dal petto. L'ansia mi assaliva, non era mai stata tale come in quel momento. Chiusi gli occhi e mi immobilizzai. Mi lasciai andare.