Diana Smith, 19 anni. Va alla Central Washington University, sta studiando medicina. Lì incontrerà Travis Johnson, 'l'amico' che cambierà la sua esistenza e le farà provare emozioni strane, mai provate prima da lei, e che trasmetterà al lettore. Lei è una ragazza modello, studia e prende voti alti, ma alle feste è un po' troppo scatenata e non regge l'alcool. Lui, invece, fa parte della squadra di football, studia il giusto, e vive in un'enorme casa di una confraternita.
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"non puoi entrare nella mia vita come per magia e scombussolarmi l'esistenza!"
Urlai al ragazzo dai capelli neri.
"questo lo dici tu."
Sorrise, e quel sorriso era perfetto, potevo giurarlo.
"Travis, io lo amo. Non puoi farmi questo."
Urlai.
"non lo ami. Tu ami me."
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.
"No Travis."
Cercai di contraddirlo.
"e allora che ti costa?"
Urlò con un sorriso esausto.
"non posso venire a vivere nella tua confraternita per un mese."
Urlai.
"ci sarà anche la tua compagna di stanza, e poi hai perso la scommessa piccola. A domani!"
Mi fece l'occhiolino e sparì.
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Due vite. Travis e Diana. Due amici che creano un legame tra amore e odio. Una scommessa. Un amore. Due cuori spezzati. Lei sarà quasi costretta a stare con un altro, perché a causa del carattere di Travis litigheranno. Rimanendo soli, insieme a tanta gente.
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"l'ho persa per sempre amico..."
Sorrisi tristemente.
"cazzo. Va da lei e riprenditi ciò che è tuo!"
Urlò il mio amico.
"non è più mia, lo era."
Dissi guardando il vuoto.
"no amico, è ancora parte di te."
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*RINGRAZIO jh_halen PER LA COPERTINA DELLA STORIA, E' STATA FANTASTICA.*
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."