A Cat la felicità era parsa così palpabile da poterla toccare allungando un altro po' la mano. Quella cosa così bella che l'aveva sedotta, e, portandola in alto, le aveva mostrato l'illusione della vita che da laggiù lei aveva sempre guardato con occhi sognanti; poi improvvisamente, come un bambino che si è stufato del suo giocattolo, aveva lasciato la presa, e Cat era precipitata nella vita che pensava di essersi lasciata alle spalle con un tonfo che le aveva fatto male come mille spade nel cuore, come un veleno scuro e amaro.
Come Neymar.
Era entrato nella sua vita velocemente, e altrettanto velocemente se n'era andato, lasciando qua e là ferite che faticavano a cicatrizzarsi, ferite che, quando le reminiscenze di loro due affioravano nella mente di Cat, si riaprivano, lasciando sgorgare fiotti di sangue pieni di ricordi: il ricordo del loro primo incontro, il ricordo delle giornate con gli amici, il ricordo dei loro baci. Il ricordo di una vita passata a nascondersi tra un flash e un altro. Il ricordo delle notti insonni passate ad aspettarlo, o delle serate di tifo sfrenato. Il ricordo degli occhi di lui, del suo sorriso accattivante, del suo tocco, delle sue carezze. Il ricordo di un amore troppo debole per sopravvivere alla regole società, troppo forte per spezzarsi così.
Eppure ogni sera, non importava dove si trovasse, Cat alzava gli occhi al cielo e pregava perché Neymar stesse facendo lo stesso, e guardando più in alto si chiedeva se, almeno oltre le stelle, ci fosse posto per un amore così grande.
Oltre le stelle - a Neymar Jr. FF
"Non so più come fare senza te
Te che mi fai vivere e dimenticare
Tu che mentre cucini ti metti a cantare
E tu chiamala, se vuoi, "la fine"
Ma come te lo devo dire?
'Sta vita non è vita senza te"
- Balorda Nostalgia