-Almeno ti sei fatta pagare?- - Ma sei una sgualdrina!- -Sgualdrina? Dai, da te mi aspetto troia o zoccola!- -Si, ma ho provato a essere fine!- -Non ti riesce carina!- Emma e Vanessa erano cosi. Sfacciate e amiche. Si amavano come sorelle e come tali si detestavano. Erano in grado di sbaciucchiarsi amorevolmente e due minuti dopo ferirsi come solo chi ti conosce davvero bene può fare. Avevano ben chiari l’una i punti deboli dell’altra. Erano, per dirla in breve, migliori amiche. -E quindi?- -E quindi niente Vane, me lo sono scopato. Mi sono riabbassata il vestito, sono uscita dal bagno e me ne sono andata.- -Ma perché?- -Perché questi erano i patti!- -Cioè fammi capire, tu ti becchi con uno su Tinder. Chattate e decidete di scopare in un cesso di un locale senza esservi rivolti parola e tu non ti fai nemmeno offrire un drink?- -Si direi che hai colto!- -Emma fattelo proprio dire. Sei tu la sgualdrina!- Detto ciò scoppiarono a ridere e riaffondarono le loro labbra nei calici di prosecco che si stavano gustando sul terrazzo di Emma. Emma non era molto audace, di solito era Vanessa a trascinare il duo in assurde vicende, ma la sera dell’incontro passionale, Emma si ritrovò a esserlo anche più dell’amica. M.M. , questo era il nickname del ragazzo di cui a pensarci non conosceva nemmeno il vero nome. Era una sera noiosa, di quelle che alla televisione non c’è niente e Vanessa era impegnata in famiglia, cosi si ritrovò a caricare l’app di incontri tanto recensita dagli amici e a flirtare per messaggi con perfetti sconosciuti. Poi sul display apparve lui. Dannatamente bello e privo di filtri. La faceva ridere, la provocava e soprattutto le dava pane per i suo denti. Cosi , senza rendersi conto fissarono un’ appuntamento la stessa sera in un locale ben frequentato del centro. L’accordo era quello di riconoscersi, scambiarsi un’occhiata, andare in bagno, fare sesso con il maggior senso di libertà possibile e poi senza fiatare, lasciarsi.All Rights Reserved
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