Lo spingo dentro la casa, le suole delle sue scarpe fanno un rumore orribile contro il parquet, ma non mi importa, non importa più di nulla. Chiudo la porta alle mie spalle, non devo farlo scappare, non più. Gli tolgo la giacca e la butto a terra, lo stesso faccio con la mia. Lo spingo sul divano, non c'è tempo per salire, per perdersi, mi chiede pietà, domanda perdono per avermi trascurato, per aver fatto tutti quegli errori, ma io non lo ascolto, non valgono nulla le sue scuse, non ora, non più.