“Baciami.” Nella stanza buia, vedevo solo lei, illuminata dai suoi bellissimi capelli biondi. Il suo corpo, estremamente esile e delicato, era coperto da un leggero e chiaro pigiama azzurro, profumato di rosa. Con la fronte corrugata, adesso, mi guardava contrariata: non avendo cambiato posizione, seduta sul letto con le gambe incrociate. Era notte, circa le quattro di mattina. Entrambi non riuscivamo a dormire. Così, avevo pensato di giocare un po’. Con le mie regole. Io, in piedi di fronte a lei, a qualche metro di distanza, sorrisi maliziosamente dopo aver pronunciato quell’ordine. Da due settimane, ormai, faceva tutto quello che le chiedevo. Ma solo adesso iniziavo a fare sul serio. In un modo o nell’altro, lei sarebbe stata di nuovo mia. “Non mi hai sentito?” Non rispose, neanche questa volta. Semplicemente prese le proprie coperte e molto velocemente vi ci si distese sotto, girandosi dalla mia parte opposta. Così, molto lentamente, sghignazzando notando la sua ostinazione, mi avvicinai io al suo corpo. Mi sedetti accanto a lei, fino a raggiungere la distanza di qualche centimetro dal suo orecchio. “Allora ti bacerò io.”
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