Story cover for TRUST NO ONE by caterinachiriatti
TRUST NO ONE
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Ongoing, First published Sep 07, 2015
21-04-2014 tutto ebbe inizio da questo maledetto giorno .I ragazzi per me erano sempre stati messi in secondo piano nessuno riusciva a farmi battere il cuore , erano tutti inutili per me, io stavo benissimo da sola . Ma come potete imagginare  arrivò un giorno in cui la mia vita pensavo che fosse finita i mie genitori divorziarono e per mia sfortuna io conobbi un ragazzo che non soltanto mi cambiò ma mi fece capire che niente e per sempre e che le lacrime non risolveranno mai nulla. Era una sera freddissima come potrei dimenticare che facemmo una scommessa se lui fosse riuscito a farmi il solletico io li dovevo come ricompensa un bacio( cosa che nella mia vita non avevo mai dato).Persi la scommessa è quindi mi toccò la "penitenza", il cuore mi batteva fortissimo quasi mi usciva dal petto . Passammo il resto dei nostri giorni a divertici sempre , ma tutto questo è solo l'inizio. I giorni passavano fino a che non arrivammo a i famosi 6 mesi di vita che Passammo insieme.
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L'adolescenza è stata un tempo sospeso. Un ponte fragile tra ciò che ero e ciò che speravo di diventare. Ogni emozione aveva il peso del mondo: i dolori sembravano eterni, gli amori assoluti, le paure insormontabili. Vivevo in un limbo dove ogni respiro era un'incertezza e ogni sogno rischiava di franare. Non saprei dire quando tutto è cambiato,forse è successo piano, come l'acqua che scava la roccia. Un giorno mi sono accorta che qualcosa dentro si era spezzato, eppure, in quel caos, avevo un'ancora: la mia terra. Le radici, la voce di mia madre, il sorriso silenzioso di mio padre, nonostante la malattia lo stesse consumando. I tramonti sul mio paese mi ricordavano che, anche se fragile, appartenevo a qualcosa. Poi ho scelto di andarmene, di cercare respiro. Ma il nuovo inizio aveva un prezzo: la solitudine. Ogni cosa mi ricordava che non ero "di lì". E lì, nel silenzio, riemergevano loro: i disturbi alimentari. Non erano solo abitudini, erano prigioni invisibili. Il mio corpo era un campo di battaglia, e io la mia peggior nemica. Sapevo fingere bene, ma dentro, lentamente, mi stavo spegnendo. Poi c'era lui: una relazione solida, una persona in cui ripararmi. Ma anche l'amore, a volte, non basta,un giorno è arrivato qualcosa qualcuno; una nuova voce, una possibilità,e mi sono vista diversa. Ho provato a resistere, ma era come trattenere il fiato troppo a lungo. Intanto il lavoro e le nuove responsabilità bussavano alla porta. Tutto quello per cui avevo lottato. Ma più arrivavano conquiste, più mi sentivo lontana da me stessa, perché tutto ti può intrappolare e io avevo paura di perdermi davvero. Poi, nel buio, ho trovato qualcosa, una forza silenziosa.; non ero guarita, ma andavo avanti, ho imparato a convivere con le mie crepe e soprattutto a capire che non c'è una verità assoluta che vivere è sbagliare, cadere, rialzarsi. Oggi cammino ancora con incertezza ma ho smesso di volere essere perfetta. Mi basta essere vera.
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