-Okay- disse poggiando il cellulare e togliendosi la cuffietta.
Io girai la testa verso di lui guardandolo ed imitando i suoi movimenti.
-Georgia ed io abbiamo parlato- disse lui.
-Ah si? E perché me lo dici?- chiesi io.
-Mi ha parlato di te e di queste settimane. È piombata in camera dicendomi che ero un'idiota e che ti stavo facendo male, di trovare una soluzione prima che mi facesse male lei- disse ridacchiando.
-Ora sarò io a far male a lei, mi aveva promesso che non lo avrebbe detto a nessuno.-.
-Avresti dovuto farlo tu- disse serio. Dio mio quanto era bello.
-E perché? Non sarebbe cambiato nulla Niall, e lo sai benissimo-
-Chi te lo ha detto?- chiese lui.
-Ha ragione Stacy, sono solo una ragazzina, ci sono un sacco di ragazze perfette in questa scuola, molto meno timide, meno maldestre, meno orrende di me.-risposi io.
-Io non voglio la ragazza perfetta- disse distogliendo lo sguardo -Georgia mi ha fatto aprire gli occhi, Stacy non era la ragazza giusta per me, stavo seguendo la testa e non il cuore, e lei mi ha fatto capire che era proprio il cuore che dovevo ascoltare-.
-E.. E cosa dice il tuo cuore?- chiesi titubante.
-Di prenderti tra le mie braccia e non lasciarti più, il cuore mi dice che è con te che voglio stare, anche se, come dici tu, sei solo una ragazzina.-.
~ completa ~
[...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo. Quei dolori oscuri che si portavano dentro e che li avevano segnati per l'eternità. Quella ferita profonda che, anche se guarita, prudeva al cambio delle stagioni, strappando via i punti cicatrizzati, riprendendo a sanguinare di un dolore violento, vivido, che li portava a desiderare di strapparsi il cuore dal petto.