Story cover for AMORE   5 Lettere, Un Significato Immenso by SimonaBertocchi
AMORE 5 Lettere, Un Significato Immenso
  • WpView
    Reads 1,631
  • WpVote
    Votes 67
  • WpPart
    Parts 8
  • WpView
    Reads 1,631
  • WpVote
    Votes 67
  • WpPart
    Parts 8
Ongoing, First published Sep 21, 2015
Mature
Per tutta la vita avevo desiderato andarmene via dal mio paese, non mi ero mai sentita a casa, per cui quando Federico, il mio ragazzo, aveva accettato di accompagnarmi a vivere in America, ero la donna piu' felice del mondo. 
Chi l'avrebbe mai immaginato cosa il futuro e quella nazione avevano in serbo per me.

Tratto dal capitolo 5:
"Quando alzai lo sguardo dal vassoio, verso il tavolo, mai avrei immaginato di trovarmi davanti lo stesso ragazzo del giorno prima.
Non so di preciso cosa successe dopo, ma mi ritrovai per terra. Il vassoio si era rivesciato spargendo il caffè ovunque. tutto era sparso per terra, ma soprattutto su di lui, ed io ero completamente distesa a terra, completamente persa in quegli occhi verdi ghiaccio."
All Rights Reserved
Sign up to add AMORE 5 Lettere, Un Significato Immenso to your library and receive updates
or
Content Guidelines
You may also like
Pur by anna_1755
76 parts Ongoing Mature
La donna che amo... Ti chiedo di aver cura di lei. L'hai veduta oggi? Hai ascoltato il tepore della sua stanza ancora chiusa al mattino? Silenziosa magnolia mescolata a sfuggente marsiglia... Metallico acciaio intessuto di lino? E l'hai scorta, alla sera, mentre, assorta, osserva le ortensie fiorite al di là delle finestre della grande sala? E dunque alla fine è come se l'avessi portata con me in fondo, ogni giorno. Mentre cammino, mi sovviene d'osservare il cielo, da lontano si odono le strida dei gabbiani, lo sciacquio del mare e tornando con lo sguardo avanti a me, è come se lei fosse lì, soltanto che io sono mezzo passo dietro a lei... Mezzo passo dietro a lei... Scavare un pertugio temporale, complice la cronologia abbastanza stringente della storia originale, un tassello differente, più o meno plausibile, nella visione conosciuta e limpida, rimasta tale anche quando la mente ed i gesti dei protagonisti si sono avventurati per meandri oscuri. Una storia altra e forse scomoda, nulla di rassicurante, perché una storia rassicurante non serve a molto, solo a girare attorno al "non voler sapere", al "non voler sperimentare". "Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure", diceva la lettera. Seguiva poi un bellissimo racconto di avventure immaginarie, di viaggi e di fantasia. Elsi leggendo quelle parole suggestive che la rimandavano a luoghi lontani, si sentì immediatamente consolata. Alla fine lo scrittore le regalò una nuova bambola, chiaramente diversa da quella perduta. Ma il suo aspetto diverso venne giustificato da un biglietto: "I miei viaggi mi hanno cambiata". Qualche anno dopo, la bambina trovò un biglietto proprio dentro la sua bambola che diceva: "Ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l'amore muterà in una forma diversa". Da "Kafka e la bambola viaggiatrice" di Jordi Sierra i Fabra
Your eyes give it away by alwaysredd
5 parts Ongoing
"𝘖𝘨𝘯𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥'𝘰𝘯𝘥𝘢, 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘮𝘮𝘢 𝘪𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀. 𝘘𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰, 𝘧𝘶 𝘱𝘶𝘳𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘢." E fu così che tutto ebbe inizio. Arrivò lui, bello e dannato, con un sorriso che pesava come un macigno nel petto: il tipo di sorriso che avrebbe fatto girare la testa a qualsiasi ragazza. I suoi occhi verdi mi scrutavano come se fossi davvero un diamante prezioso, fragile e raro, da custodire. Ma era davvero così? Le ragazze gli giravano intorno come satelliti, e a lui bastava un'occhiata per scegliere quale orbitare quella sera. Aveva sempre una battuta pronta e quel suo modo di inclinare la testa che ti faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi... o di baciarlo. Ma raramente era quello che mostrava. Quello che gli altri vedevano, era solo un copione. Qualcosa in lui illudeva,come fa il dolce prima che arrivi l'amaro, quando ancora credi che il sapore resterà buono per sempre. Io non avevo troppe pretese, ma lui era il tipo che non ti avrebbe mai chiesto di restare. Eppure, quando me ne andavo, mi guardava come se non volesse lasciarmi andare.
You may also like
Slide 1 of 10
Pur cover
||•HO SCELTO TE•|| cover
Siamo troppi in Tre cover
Your eyes give it away cover
My Boy 2 cover
My Boy 3 cover
♡My Infinity♡{Federico Rossi} cover
You'll Be Mine♡ cover
𝐹𝐴𝐿𝐿𝐼𝑁𝐺 || 𝐻.𝑆 || cover
Ti amo ma non posso cover

Pur

76 parts Ongoing Mature

La donna che amo... Ti chiedo di aver cura di lei. L'hai veduta oggi? Hai ascoltato il tepore della sua stanza ancora chiusa al mattino? Silenziosa magnolia mescolata a sfuggente marsiglia... Metallico acciaio intessuto di lino? E l'hai scorta, alla sera, mentre, assorta, osserva le ortensie fiorite al di là delle finestre della grande sala? E dunque alla fine è come se l'avessi portata con me in fondo, ogni giorno. Mentre cammino, mi sovviene d'osservare il cielo, da lontano si odono le strida dei gabbiani, lo sciacquio del mare e tornando con lo sguardo avanti a me, è come se lei fosse lì, soltanto che io sono mezzo passo dietro a lei... Mezzo passo dietro a lei... Scavare un pertugio temporale, complice la cronologia abbastanza stringente della storia originale, un tassello differente, più o meno plausibile, nella visione conosciuta e limpida, rimasta tale anche quando la mente ed i gesti dei protagonisti si sono avventurati per meandri oscuri. Una storia altra e forse scomoda, nulla di rassicurante, perché una storia rassicurante non serve a molto, solo a girare attorno al "non voler sapere", al "non voler sperimentare". "Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure", diceva la lettera. Seguiva poi un bellissimo racconto di avventure immaginarie, di viaggi e di fantasia. Elsi leggendo quelle parole suggestive che la rimandavano a luoghi lontani, si sentì immediatamente consolata. Alla fine lo scrittore le regalò una nuova bambola, chiaramente diversa da quella perduta. Ma il suo aspetto diverso venne giustificato da un biglietto: "I miei viaggi mi hanno cambiata". Qualche anno dopo, la bambina trovò un biglietto proprio dentro la sua bambola che diceva: "Ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l'amore muterà in una forma diversa". Da "Kafka e la bambola viaggiatrice" di Jordi Sierra i Fabra