La vita è strana. Davvero strana. Io non la capivo. Che senso aveva tutto ciò? Avevo milioni di domande, ma zero risposte. Non comprendevo ciò che mi accadeva. Non sapevo perché dovessi vivere certe situazioni. Di certo, non rimpiangevo la mia vita, nonostante fosse colma di incomprensioni, ingiustizie e miserabilità. Trascorrevo ogni giorno come se fosse l'ultimo. Come se non avessi altro tempo a disposizione al di fuori di quel giorno stesso. Desideravo realizzare tutto ciò che volevo. Tutto ciò che mi sembrava indispensabile per la mia esistenza. Avevo solamente diciott'anni, ma conoscevo molto bene il mondo. Ero già a conoscenza di ciò che mi circondava. Ero consapevole del fatto che ,per gente come me, non c'era speranza. Non c'era speranza affinché qualcuno non avesse cambiato tutto quello che sapevamo. Qualcuno che intendeva quello che eravamo tenuti ad affrontare ogni giorno: un'ingiustizia. Aspettavo quel giorno con ansia, lo necessitavo. Volevo il bene comune. Sapevo ciò che volevo. Prima che arrivasse lui. Prima che un ragazzo dell'Altro Lato facesse irruzione nella mia vita incasinata. Prima di lui, capivo tutto. Poi, non capii più niente.