Era una sera come tante, quel 3 Marzo ore 23:03 solita monotonia e soliti pensieri, seduta sul letto: arriva una chiamata anonima. Quanto mi sono pentita d'aver risposto ma a distanza di tempo riflettendoci, avrei fatto quest'errore altre mille volte. Rispondo, *pronto signorina, sentiamo urla dal suo palazzo e vediamo gocciolare sangue dalla sua grondaia, c'ha problemi chi motti? (ha problemi con i morti?). Ero leggermente stranita, non sapevo chi fosse e con aria divertita risposi ad ogni domanda. Non conoscevo assolutamente la voce, ma era davvero bella, profonda, era un ragazzo apparentemente molto colto. Non so perché mi sentivo molto presa da lui, anche se non voleva proprio dirmi chi gli aveva dato il mio numero e quindi, nonostante la figura schifosa che aveva fatto, mi chiese se poteva memorizzarlo e confessarmi tutto ma non mi fidavo. Gli chiesi se luiavesse facebook per non precipitare nulla, rispose di NO, disse: 'non mi piacciono i social, sono per la massa ed io mi voglio distinguere'. -DUEMILA PUNTI A QUESTO RAGAZZO- ha fatto centro, decisi di lasciargli memorizzare il numero, molto incuriosita dal suo atteggiamento. Mi mandò un messaggio vocale, amavo la sua voce pur avendola sentita per pochi minuti, poi continuò per messaggi 'piacere Luca.' Subito m'accorsi che su WhatsApp aveva una foto dentro una casa di mia vecchia conoscenza e feci qualche domanda. LUCA, ERA IL MIGLIORE AMICO DEL RAGAZZO DI CUI ANDAVO PAZZA QUALCHE MESE PRIMA, CAZZO. Mi sentii male a primo impatto ma la cosa era ormai un capitolo chiuso, mi richiamò, con il suo numero, quattro ore e mezza al cellulare, parlare con lui mi faceva sentire una meraviglia nonostante lo conoscessi da troppo, troppo poco, mi piaceva ogni suo modo di pensare, di reagire alle mie domande e poi mi aveva fatto ridere così tanto, in poche ore. Sconvolta, ero davvero sconvolta. Andai a dormire alle cinque, con quel sorriso stupido ma felice.
Parte one.All Rights Reserved