Aveva gli occhi spalancati puntati nel vuoto davanti a sé. Due grosse occhiaie nere gli scavavano il viso e le guance erano lucide, come se avesse appena smesso di piangere. Non mi sarei mai immaginata di vedere un ragazzo come lui ridotto in quello stato. Con la mano destra gli asciugai una lacrima che stava rotolando giù per il suo zigomo. Lui continuava a non guardarmi. "Mi dispiace," sussurrai con voce rotta. Posai la mia fronte sulla sua e in quel momento lui chiuse gli occhi e si abbandonò ad un pianto liberatorio singhiozzando. Lo strinsi forte.