Capitolo 1
Mi svegliai di colpo pensando di essere morta. La
fronte mi sudava e mi tremavano i denti dalla paura. Improssivamente notai che il rumore squillante del sogno era in realtà la sveglia, che dichiarava esplicitamente l'inizio di un nuovo giorno. Mi chiamo Isabella , ma tutti mi chiamano "Bella" per abbreviare, ho 17 anni e ho un dono particolare, vedo i miei sogni nella realtà come se fossero dei fantasmi. Era una giornata piuttosto fredda- per forza era dicembre- mi alzai a fatica , come al solito, misi i miei pantaloni strappati e un felpone col pelo di un verde piuttosto sciupato. Scesi di sotto a fare colazione muovendomi un po come una lumaca a causa del brusco e inaspettato risveglio. Finita la colazione mi dirigo verso il bagno dove, guardandomi alla specchio, cerco de sistemare il mio groviglio di lunghi capelli ricci di un color rosso- si sono una pel di carota . Esco di casa per dirigermi alla fermata dell'autobus per andare a scuola.
Real Madrid. La mia squadra del cuore.
Ricordo ancora quando mio padre mi portava alle partite del Real, ero solo una bambina. Quando un piccolo passaggio gli faceva spuntare un piccolo sorriso sulle labbra.
Quel sorriso che si é spento troppo in fretta, come un soffio su una candela.
Il tempo passò é la passione per il calcio non smise mai, ogni partita del Real era come vita per me.
Mia madre si riprese subito dalla perdita di papà, trovandosi un compagno qualche mese dopo. Si chiamava Julien e aveva un figlio. Hector Fort. Giocatore del Barca, numero 32.