Story cover for Prologues of Arcani - Il cavaliere rosso by MaraLamagna
Prologues of Arcani - Il cavaliere rosso
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Ongoing, First published Oct 12, 2015
Sulla Terra l'Umanità è arrivata a dividersi in due: da una parte, gli Uomini delle Macchine che, seguendo le predizioni di un giovane iniziano a vedere nell'Alieno la manifestazione terrena della Madre, la dea la cui venuta è attesa da tutti, anche e soprattutto dagli Arcani, che sono costretti a scegliere tra il restare all'interno della Città - al prezzo di rinnegare le loro regole di vita - oppure morire, nel tentativo di fuggire verso il Villaggio Arcano - in mezzo alla natura - dove le macchine della Città non osano entrare.
Ma la calma che segue questa divisione è solo apparente.
All'insaputa degli Uomini delle Macchine, gli Arcani chiamano in causa un terzo popolo: gli Espirit, i semidei collegati agli elementi naturali.
Tutti però, ignorano un fatto accaduto durante la divisione: un anatema è stato lanciato contro colui che ha dato il via a tutto questo, il Governatore Gregor.
Ma nell'anatema è inclusa anche sua figlia: Arianna.
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#20arcani
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🌟 SEQUEL DI RUINWEN: LADY OF FIRE 🌟 [...] «Un Nano... e una mortale» mormorò infine, più a se stesso che agli altri, le labbra che accennavano a un sorriso impercettibile. Poi, rivolgendosi di nuovo a Legolas, aggiunse con una nota di ironia «Il tuo gruppo è... insolito, figlio mio.» Gimli, incapace di trattenersi, intervenne con tono burbero «E noi siamo felici di essere qui, re Thranduil. La tua calorosa accoglienza scalda il cuore.» La battuta, carica di sarcasmo, rimbalzò contro le pareti silenziose della sala. Thranduil alzò un sopracciglio, ma non si scompose: dopotutto, aveva già avuto a che fare con la compagnia di Thorin Scudodiquercia, e conosceva i modi dei nani. Inoltre una questione ben più grave di un Nano impertinente gli rodeva dentro come un tarlo. Legolas, dal canto suo, non riuscì a trattenere una risata soffocata, che cercò invano di mascherare con un leggero tossicchiare. Appena si fu ripreso, disse «Padre, è passato un anno da quando sono partito. Ci sono molte cose di cui dobbiamo parlare.» Thranduil annuì impercettibilmente, ma il suo sguardo rimaneva fisso su Hilde, e un'ombra di preoccupazione velava il suo volto. «Sì, figlio mio. Inoltre desidero conoscere meglio coloro che porti con te.» Fece un cenno ai servitori. «Preparate le stanze per gli ospiti.» Ma Legolas fece un passo avanti, interrompendo in maniera decisa quel comando. «Non sarà necessario, padre. Hilde è mia moglie. Condividerà la mia stanza.» Un fremito percorse la sala. Thranduil alzò un sopracciglio, sorpreso. Per un attimo la maschera di indifferenza cedette, lasciando il posto ad una genuina incredulità «Moglie?» ripeté lentamente, stentando a credere a quella parola. «Una mortale?» Legolas,perfettamente padrone della situazione, rispose senza esitare: «Sì, padre. È mia moglie, e non sarò separato da lei.» [...]
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