-Perché il nero?- gli chiese di getto.
Brutta mossa, il paziente avrebbe potuto sentirsi attaccato.
Il giovane uomo davanti a lei si leccò le labbra, mantenendo il contatto visivo.
Si sporse un po' più avanti, come se quello che stava per dire era un segreto inconfessabile.
-Il nero è tutto. Ha tutte le sfumature, più calde, più fredde, più allegre, più tristi. Il nero è completo, e riempie. Non crede anche lei, dottoressa?-
La vita di Fiammetta è sempre stata lineare: lo studio, gli esami, gli amici, la famiglia, eventuali ragazzi, tutto organizzato perfettamente.
Le sue giornate, dettate dagli schemi, sembravano spot pubblicitari, dove tutto, all'apparenza è perfetto.
Ma cosa succede quando un giorno l'università le affida un caso per l'esame finale?
Il suo paziente, condannato a dieci anni e cinque mesi, è tutto fuorché lineare.
La sua mente contorta appare logica, eppure Fiammetta sa che non deve lasciarsi ammaliare da uno spirito così ribelle.
Uno spirito così simile al suo, in fondo.