Maria Altomare Rizzi guardava il sole morire annegato tra mille colori e una pozza d'oro rosso.
Pensava alla sua vita, Maria Altomare, fino a poco prima avvolta nella nebbia e ora improvvisamente nitida, come quando metti a fuoco con lo zoom per fare una foto.
E mentre guardava con sufficiente distacco tutti i suoi pensieri che stavano accompagnando il sole nella sua lenta morte, tizzone ardente che si spegneva nel mare, le mille notti insonni le parvero inutili, le elucubrazioni puro esercizio mentale, le lacrime versate ridicole.
Quando l'ultimo raggio si spense un brivido la percorse.
Capì che al destino non si sfugge, mai.
Abbandonò i vestiti sulla rena, Maria Altomare, e nuda affrontò le onde.
Bracciata dopo bracciata tutto trovava posto, come le tesserine del cubo di Rubik che non era mai riuscita a finire.
L'acqua ancora calda lambiva il suo corpo, non più giovane, ma che era stato sempre capace di sognare, forse un po' di più degli altri.
Sentiva che ogni colpa veniva la
Luna e Lorenzo si sono appena lasciati dopo una relazione tossica. Lui è incapace di esprimere i suoi sentimenti, mentre Luna tende a dare troppo, ricadendo sempre in situazioni sbagliate con altri ragazzi. Nonostante la separazione, la loro connessione è difficile da spezzare, e Luna continua a confrontarsi con il passato ogni volta che prova a ricominciare con qualcuno. Entrambi sono intrappolati in un ciclo emotivo, incapaci di lasciarsi andare completamente, pur sapendo che la loro relazione non è sana.