"Sai chi sono io?" chiese la donna, calma, poggiando il palmo della mano sullo specchio.
Lucy rabbrividì inquieta, si guardò intorno, non c'era nessun'altro, ma la presenza di quella donna l'agitava, era così irreale, iniziò a dubitare della propria sanità mentale, eppure sembrava così vero. Scosse il capo in segno di negazione.
"Quando lo saprai torna qui, troverai la strada, non preoccuparti" disse, con un sorriso enigmatico, guardando la principessa, che le ricordava la giovinezza, l'adolescenza. Le ricordava quei giorni felici in cui il sole non si tuffava tra le montagne.
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"Non seguirai le frecce del sentiero battuto, ti inoltrerai in luoghi selvaggi, pericolosi e misteriosi, tra i compagni avrai la morte, impossibile da impietosire, la rabbia, la paura, l'amore sofferto, l'amore pianto, l'amore non ricambiato, la tua strada verso la sudata gloria sarà guidata da una luce indaco e forse degli occhi luminosi come zaffiri saranno le stelle che ti rassicureranno nelle notti buie".
A Portland, in una sera di fine maggio una diciassettenne tenta il suicidio tra le mura della sua cameretta. Il piano della giovane però fallisce e una settimana dopo si ritrova a volare oltreoceano con il padre per farsi ricoverare in una delle più importanti strutture psichiatriche di tutta l'Inghilterra.
La "Bucolic Clinic", grazie al suo staff rinominato di psichiatri e psicologi, rappresenta un desiderio quasi irraggiungibile per chi soffre di disturbi mentali. Troppe richieste e pochi posti disponibili.
Durante la sua permanenza nella clinica Evelyn dovrà affrontare i suoi demoni; incontrerà facce amiche e spalle su cui piangere, ma anche lui: Aiden, un ragazzo tenebroso e dai modi scostanti.
Quando tutto sembra andare per il meglio, dubbi e domande iniziano a sorgere tra pazienti e genitori:
perchè la stanza 102 è vuota? Che fine ha fatto Allison? E perché le persone sembrano sparire come per magia da un momento all'altro?
«Evelyn a volte ciò che ci circonda è solo un incubo mascherato da sogno.»