*Dal testo* Ludovica strinse il manico della padella, portandolo verso di sé. Sentiva l'adrenalina salire, le gambe che tremavano per la paura. Nessuno avrebbe violato la sua proprietà passandola liscia. I passi si facevano sempre più limpidi, fino a che non ebbe la certezza che il ladro si trovasse sull'uscio della stessa porta dietro la quale si stava nascondendo lei. Non ci pensò su e, con un colpo secco, tirò la padella in testa alla figura scura e apparentemente assonnata. "Ma che cazzo!" sentì rispondere, una voce fin troppo familiare "Sei impazzita?!"