-E questo posto sarebbe?- chiese, inarcando un sopracciglio.
-Considerala come la tua nuova casa- Jack scrollò le spalle, attraversando il giardino.
-Fino a prova contraria, posso scegliere io se stare o meno in un posto- cominciò la ragazza, incrociando le braccia al petto -Io non voglio avere niente a che fare con i guardiani, tantomeno con Pitch. E non frequenterò quella scuola per figli di papà. Da viva ho già completato i corsi di istruzione- si voltò, cominciando a correre velocemente verso il cancello
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-Perché non me l'hai mai detto?!- urlò il biondo, avvicinandosi furioso alla ragazza -Non ti fidi o cosa?!-
-Non osare alzare la voce con me!- urlò di rimando la castana, assottigliando gli occhi nervosa -Prova tu a vivere un'esperienza del genere e vediamo se la racconti a chiunque-
-Chiunque?! Ma ti senti?- ormai erano l'uno ad un palmo dal viso dell'altra.
-Non fare il bambino e lasciami vivere la mia vita- sibillò, lasciando ondeggiare il mantello di pelliccia scura che indossava -Io non volevo essere coinvolta in tutto questo. Siete voi Guardiani ad avermi trascinato-
Concluse, allontanandosi a passo spedito verso il balcone, per poi lanciarsi.
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-Non voglio farlo...- sussurrò, chinando il capo e puntando lo sguardo sul lurido pavimento scuro.
-Ma devi farlo, oppure potrei arrivare a soluzioni drastiche- un ghigno malato si dipinse sulle sue labbra, facendo accendere una fiammella nell'animo della ragazza.
-Oppure potrei portarti con le spalle al muro e liberarmi. Non mi costa nulla farlo- fu lei a ghignare stavolta, ma in modo furbo.
Spesso le frullavano in testa strane idee, e quello ne era un esempio.
•aspettatevi una storia dalla trama in continuo cambiamento, dinamica ed in continua evoluzione•