Ricordi quando a passo di marcia afferrasti la mia mano per non lasciarla sino al cancello di scuola? Io si, lo ricordo. Anzi, ti dirò un segreto: ancora adesso, ogni mattina, quando mi alzo per andare a lavoro e cammino per la città lungo lo stesso marciapiede, stringendo il pugno, posso ancora avvertire il calore di quella manona che tanto tempo fa stringeva la mia. Lo sento vividamente, come se fosse ancora lì, incatenata nel tempo, incatenata nella mia anima, nella mia mente, nel mio cuore.
I tuoi occhi luminosi, New York
Piangeranno tante volte senza darti tregua
Sarò sempre la tua promessa, anche se in giro per il globo
Ho una lettera mega sempre dentro il portafogli
Lasciami correre al buio, che vedo anche infrarossi
Disegna quello che vuoi sul mio corpo, prendimi a morsi
I secondi sono nostri, anche se siamo cambiati
Forse è giusto così, non sai più di chi fidarti
Continuerei a parlarti ancora, ma ora sento di dover cambiare qualcosa
Provare a dirti che non sei più tu
Quella che voleva volare, tagliando nuvole e mare