dall'intro:
**Non so se conoscete quella moda del 'page 1 of 365' beh, io voglio provare a modificarne l'uso, sarà l'indice di questo mio periodo.
Non voglio ripiegarmi a parlare di me come fanno tutte le altre, non voglio che questa sia la solita storiella di una liceale sfigata che trova l'amore della sua vita, non voglio rendere tutta la mia esistenza banale perciò cercherò di rendere anche questo mio scritto diverso dagli altri.
Non sono un genio della letteratura, della grammatica e di chissà che altro perciò posso limitarmi a promettere che mi impegnerò per cercare di non rendere tutto questo la solita storiella.
Okay, torniamo al 'page 1 of 365'.
Devo ammettere che beh, per quanto banale esso sia mi piace un sacco l'immagine che crea nella mia mente...
E' come se noi stessimo pian piano leggendo, una pagina per volta, la nostra vita.
Il libro è già scritto, nero su bianco, se noi ci fermassimo a leggere parola dopo parola, riga dopo riga le 365 pagine sono convinta che vedremmo semplicemente le pagine scorrerci davanti senza un vero significato.
E così le 365 pagine finirebbero e inizierebbero di nuovo fino a quando non finirà l'inchiostro.
Io non voglio leggere il mio libro e no, non voglio nemmeno scriverlo.
Voglio gustarmi lettera per lettera ogni riga, masticare e digerire le pagine, voglio strapparle, cancellarle, riscriverle, evidenziarle, piegarle.
Voglio cercare di avere nei pugni la mia vita, il mio libro.
Detto questo, benvenuti nel mio "page n. of this".**
🐞🌿
La paura più grande di chi nasconde la propria malinconia è solo una: esplodere.
Lasciarsi andare.
Lasciare che tutto esca fuori di botto, in un unico istante.
Perchè, quando tieni tutto dentro, prima o poi perderai la strada.
Amy Evans l'ha già persa, da tanto. Ma la solitudine e il silenzio sono tutto ciò che ha imparato a conoscere. Ha degli amici, una bella famiglia, ma una miriade di pezzi infranti incastrati nel petto. Nel tempo, sopportare è diventato sopravvivere.
E sopravvivere a sé stessi e alla propria mente è come correre in un vicolo ceco. È come scontrarsi con il buio senza vedere la luce.
D'altra parte, mentre c'è chi si scontra con il buio, c'è anche chi nel buio ci vive. Chi gli dà un volto. Chi ci fa amicizia. Persone come Ethan Ward, un ragazzo con degli occhi dello stesso colore del mare, ma un'anima impregnata di tempeste.
Ad Ethan manca un pezzo e la malinconia si è mescolata alla sua pelle. Per lui, persino la luce del sole si confonde con il buio.
"A volte anche alle persone sole piace stare da sole. Perchè c'è un'enorme differenza tra stare da soli per volontà e stare da soli per costrizione.
La vita a volte te la impone, la solitudine.
Ma, anche quando accade, è inevitabile voler provare la sensazione di stare da soli per scelta. È completamente diverso..."
TW: dca, depressione, morte, violenza, salute mentale