"Lurida puttana, che hai fatto?" Le ringhiò contro il ragazzo, stringendo le mani in due pugni, fino a far diventare le nocche bianche. La mora si morse il labbro inferiore, non sapendo cosa dire. Si abbassò e, con le mani tremanti, raccolse i cocci di vetro, la foto e la cornice. Era la foto più importate del ragazzo e lei, l'aveva distrutta. In mille pezzi, proprio come il cuore della ragazza in quel momento. Aveva urtato, per sbaglio, il tavolino su cui era poggiata la foto, ma l'aveva fatto involontariamente. Alzò lo sguardo, sentendo la grande mano del ragazzo entrare a contatto con la pelle delicata della propria guancia.
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"Ti amo, Harry. Nonostante tutte le cazzate che hai fatto, nonostante tutti i tuoi sbagli, nonostante quello che mi hai fatto passare, ti amo." Sussurrò flebilmente, guardandosi le punte delle scarpe, con la paura di incontrare lo sguardo lugubre e intimidatorio del riccio.