«Devi dire che sono il tuo preferito o vado da Yun» Spalanco la bocca alla sua richiesta, esterrefatta dall'assurdità della questione, ma nell'esatto istante in cui provo a contestarlo, muove un dito verso il pulsante dell'ascensore. [...] «E va bene!» mi arrendo. Porto le mani alle tempie e chiudo gli occhi. Un profondo respiro e sto guardando di nuovo le sue iridi scure. [...] «Sei il mio preferito» borbotto le parole e mangio consonanti volutamente in modo da distorcerne il suono. Come mi aspettavo, tuttavia, il ragazzo non se lo fa bastare. «No» scuote la testa «Devi dire il mio nome e scandire le parole. Potresti averlo detto a chiunque» «Ho detto» ripeto, stringendo i denti per non dare di matto proprio adesso «che tu, Junhoe, sei il mio preferito»