Marta guardò l'orologio sul desktop del suo computer: segnava le ventitré e quindici minuti. Maledì nuovamente se stessa per non aver fatto un back-up del suo hard-disk come le era stato consigliato: un virus aveva cancellato il lavoro degli ultimi tre giorni ed ora era costretta a dover reinserire i dati di quasi trecento clienti. Si trovava da sola in ufficio, seduta alla sua scrivania, alla luce di una piantana che illuminava la sua postazione e una parte del corridoio alle sue spalle. Senza i suoi colleghi che urlavano e i telefoni che squillavano in continuazione le stanze dell'ufficio si trovavano in un silenzio surreale. L'unico rumore era la ventola del computer e il ticchettio delle sue dita sulla tastiera. Prese una scheda e la sistemò sulla scrivania. Stava per iniziare ad inserire i dati quando dei rumori alle sue spalle la fecero sobbalzare sulla sedia. Rumori di una palla che rimbalza sul pavimento. TUM TUM TUM Si girò di scatto. Il corridoio alle sue spalle si trovava