Al centro della stanza buia c'era soltanto una piccola palla di gomma rossa. Poi un refolo blando, proveniente da una sola direzione, ne aveva mosso a poco a poco il profilo, spostandola verso il fondo. Fu così che, per inseguire quel piccolo oggetto con il cono di luce della lampada tascabile, si accorse che c'era qualcosa che non andava. Sulla parete di fronte, dove il soffitto era interrotto da una fenditura quadrata fatta di mattoni spezzati, scendevano due funi che proseguivano nel buio profondo, ai cui capi erano state legate strettamente due braccia bianche. Il resto del corpo, immobile e con le gambe innaturalmente strette, completava il macabro disegno di una "Y" umana.