Tratto dal libro: "Sei venuta ad offrirmi altro sangue?" Mi domandò vogliosa la Luce sovrastando le mie grida. Gli spasmi di dolore erano così forti, che persino pronunciare un semplice"sì" mi sembrò impossibile, ma lei capì la mia affermazione. Solo a quel punto la Luce cambiò forma, assumendo sembianze femminili, permettendomi finalmente di riprendere a respirare, cancellando ogni traccia di dolore. Ero venuta per chiederle la sua forza e lei aveva accolto la mia richiesta. Lei amava distruggere, uccidere, torturare. Lei adorava sentire le urla di dolore per questo aveva avuto pietà di me. Perché io le potevo dare ciò che desiderava. Ero ancora distesa a terra, boccheggiante, quando lei si avvicinò e si accucciò accanto a me. "Donami il tuo corpo." Mi sussurrò con voce così sensuale che ne rimasi incantata, ipnotizzata e legata. Ingoiai con sforzo la saliva mentre guardavo magnetica i suoi occhi che si spostarono velocemente dai miei per poi posarsi sulla mia bocca. Lentamente la donna accostò le sue labbra sulle mie e sentii la mia essenza mescolarsi con la sua. Un gradevole formicolio mi attraverso dalla testa ai piedi. Fui invasa dai suoi sentimenti, dalla sua voglia di sangue. Per un attimo fummo una sola cosa, volteggiamo e danzammo nell'aria. Finché le nostre anime non si invertirono. Ora era il mio spirito a fluttuare ed essere una luce azzurra, ero io ad essere eterea, mentre la sua anima risplendeva nel mio corpo. Era quello il nostro legame, il nostro patto. Lei si sarebbe saziata della morte di altre persone, mentre io sarei rimasta in questo quieto giardino in attesa del suo ritorno. Mi sedetti su una pietra e cominciai ad intrecciare dei fiori, mentre vedevo quello che prima era il mio corpo, dirigersi verso l'enorme cancello da cui ero entrata. Finalmente l'Angelo Nero si era risvegliato