Al tramonto di una giornata cupa si incamminò verso il Sole mentre gli ultimi raggi gli riscaldavano la pelle. Ed è proprio alla pallida luce di quei raggi che il suo sogno più pazzo si infranse in malinconia mentre i suoi passi lo conducevano verso l'Infinito. Cosa si intende di solito quando si parla di "tutti"? Le foglie degli alberi? I raggi del sole? Il buio? La notte?...O forse quei pazzi che mentono e ingannano? I suoi passi nel frattempo si fermarono tra la polvere per poi continuare il tragitto, con quel sorriso che a fatica gli spuntava dalla bocca, come a fatica si incamminava tra quelle terre desolate. Come a fatica sopravviveva. E mentre a fatica si incamminava verso il Sole, a fatica si rese conto che stava andando oltre l'orizzonte, trasparente della pazzia ed estraneo dell'amore. In un deserto di sentimenti, con la polvere dell'affetto che veniva spazzata via dal vento. L'amarezza di stare lì. Di nuovo lì. Ancora lì. Per sempre lì. In un bel panorama di odio. A fatica si accorse che si era perduto. Ma si era perduto questa volta. Una volta per tutte... Il comportamento della gente lo ha influenzato tanto, troppo. Lo ha cambiato e gli ha modellato il carattere. È diventato freddo a volte anche con sé stesso. Nessuno lo considerava per quello che era realmente. Credevano fosse solo uno dei tanti ragazzini che correvano per strada a giocare. Ma lui non era così: dietro quello sguardo cupo, freddo, deluso, escluso, si celava qualcosa di meraviglioso. Qualcosa che è rimasto nascosto troppo a lungo dietro la corazza del silenzio. Gli hanno tolto tutto.
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