Nell'inquieta e affascinante Milano napoleonica del 1800, Marianna, una giovane milanese bella e coraggiosa, e René, un ufficiale francese reduce da troppe battaglie, s'incontrano, si scontrano, si cercano, si perdono, s'ingannano, si sfuggono, si odiano, si amano, tra feste da ballo e assalti di briganti, giornali clandestini e mandati di arresto, disperate risoluzioni e romantiche passeggiate al chiaro di luna, cercando invano di resistere al tenero sentimento che li unisce.
«Se osi anche solo fare l'idiota, mettermi in imbarazzo o spaventare gli studenti, hai finito di vivere.» sibila affiancandomi, mentre i primini finiscono di raccogliersi all'inizio delle scale. «Cerca di essere meno James Potter, per una buona volta.»
«Non mi dire che mi hai preso per un bambino.» rido divertito, perché effettivamente "bambino" è uno degli insulti che Evans preferisce rivolgermi all'incirca da sette anni a questa parte. «Sarò impeccabile, dolcezza.»
Ed è qui che mi rendo conto che Evans e io abbiamo indugiato un secondo di troppo nella nostra muta guerra di sguardi, mentre davanti a noi c'è una decina di ragazzini che ci osserva con gli occhi spalancati e vigili, rivolgendoci timidi sorrisi e occhiate eloquenti. Perfetto, che lo spettacolo abbia inizio.
«Ciao a tutti e benvenuti a Hogwarts. Il mio nome è Lily Evans, mentre lui è...»
«James Charlus Potter, Caposcuola, Capitano della squadra di Quidditch nonché futuro marito della qui presente Lily Evans.»