Nel 1888 un misterioso assassino, che la stampa battezzerà in fretta come "Jack lo Squartatore", si aggira per i vicoli male illuminati e pieni di nebbia di uno dei quartieri più poveri della città.
Gli omicidi si susseguono a intervalli sempre più stretti, gettando nel panico non solo Londra, ma l'Inghilterra tutta.
La polizia cercherà invano di trovare un nome e un volto da associare a questi tremendi delitti e più di una volta gli investigatori dovranno fare i conti con persone intoccabili e con regole non scritte più rigide della legge stessa.
La ricerca della verità sconvolgerà la vita dell'ispettore Abberline, che resterà scottato per sempre da questa pericolosa indagine.
[In questa mia breve storia romanzo un po' gli eventi, lasciando, tuttavia, per quel che riguarda le indagini, una solida veridicità storica, prendendo, spesso, le citazioni da testimonianze, documenti della polizia e giornali dell'epoca. I personaggi, i luoghi e i fatti sono citati con cognizione di causa. Sono disponibile a rispondere a domande e dissipare curiosità in merito.]
Seicento, epoca buia, epoca di sospetti, di epidemie, di guerre. Ma anche secolo della musica, del barocco, dell'amore passionale. Due sfaccettature che segnano la vita di Galatea dalla nascita alla morte. Racconto la sua storia come me la racconta la mia immaginazione.
Galatea ha un dono; un dono che a tratti non vorrebbe avere, perché le consente di vedere e sentire cose che potrebbero far perdere il senno e di certo una buona reputazione. Ma impara a conviverci e a trarne vantaggio quando le circostanze glielo consentono. Attraverso le prove della vita quotidiana nel XVII secolo, gli amori difficili della giovinezza e i pericoli di una crisi dinastica, questa fanciulla, poi donna, dovrà barcamenarsi per salvare se stessa e le persone a cui tiene di più.