Nel 1888 un misterioso assassino, che la stampa battezzerà in fretta come "Jack lo Squartatore", si aggira per i vicoli male illuminati e pieni di nebbia di uno dei quartieri più poveri della città.
Gli omicidi si susseguono a intervalli sempre più stretti, gettando nel panico non solo Londra, ma l'Inghilterra tutta.
La polizia cercherà invano di trovare un nome e un volto da associare a questi tremendi delitti e più di una volta gli investigatori dovranno fare i conti con persone intoccabili e con regole non scritte più rigide della legge stessa.
La ricerca della verità sconvolgerà la vita dell'ispettore Abberline, che resterà scottato per sempre da questa pericolosa indagine.
[In questa mia breve storia romanzo un po' gli eventi, lasciando, tuttavia, per quel che riguarda le indagini, una solida veridicità storica, prendendo, spesso, le citazioni da testimonianze, documenti della polizia e giornali dell'epoca. I personaggi, i luoghi e i fatti sono citati con cognizione di causa. Sono disponibile a rispondere a domande e dissipare curiosità in merito.]
Wessex, fine 800.
Thora è la giovane favorita del principe Alfred, futuro re della regione. È una semplice serva, ma con una mente spigolosa e pungente, tipica dei furfanti dei sobborghi.
Lei è la ragazza che sa usare una spada, quella che in chiesa finge di pregare e che non tiene mai a freno la lingua, risultando quasi fastidiosa.
È la stessa che si ritrova davanti ad Ivar, uno fra i peggiori carnefici nell'ampia fortuna vichinga, e gliene resta per sempre intrappolata.
Perché, si sa, dal destino non si può sfuggire, e certo non dalla morte.