Il Re dei Morti. Era tutto questo e molto di più, era un Signore degli Inferi.
Molto tempo prima, aveva aperto dimOuniak, un vaso magico ricavato dalle ossa di una dea, liberando un'orda di demoni sulla terra. Per punizione, sia lui sia i guerrieri che lo avevano aiutato erano stati costretti a ospitare quei demoni dentro di sé, in una fusione di luce e oscurità, di ordine e caos, fino a perdere pressoché ogni traccia del loro passato di combattenti disciplinati.
Era stato lui ad aprire il vaso e, per questo, a lui era toccato il demone della Morte. Uno scambio giusto, aveva pensato, perché quel suo gesto aveva quasi provocato la distruzione del mondo.
Adesso era sua la responsabilità di raccogliere le anime e di scortarle fino alla loro destinazione finale.
Era contrario a quell'idea. Non gli piaceva strappare innocenti alle loro famiglie, non provava alcuna gioia nel consegnare i peccatori alla loro dannazione, ma eseguiva gli ordini senza fare domande e senza indugi.
Aveva imparato presto che fare resistenza comportava cose peggiori della morte. La resistenza veniva punita con un dolore assoluto, inesorabile, al cui pensiero gli stessi dei tremavano.
La sua obbedienza significava che era un uomo gentile, attento, premuroso? No. Oh, no. Non poteva permettersi emozioni positive. Amore, compassione e pietà erano incompatibili con la sua condizione.
Rabbia, ira? Sì, a volte le faceva sue.
Guai a chi lo spingeva oltre il limite, perché a quel punto l'uomo lasciava il posto al demone. Alla bestia. A un'entità sinistra che,
senza un attimo di esitazione, era capace di stringere le dita intorno al cuore di un uomo e di schiacciarlo.
E lo schiacciava con tale forza che la sua vittima, con un ultimo respiro, lo implorava di concedergli il dolce bacio del sonno eterno che solo lui poteva offrire.
Oh, sì. Il potere dell'uomo sul demone era quasi inesistente.
E se l'uomo, ogni uomo, non fosse stato attento, il demone sarebbe andato a cercarlo...All Rights Reserved