[tratto dalla storia.]
Mi sentivo così in colpa di non aver scritto nulla su di lei,
perché lei era costantemente con la penna in mano a scrivere di me.
Forse per questo motivo
sento il bisogno di farlo ora,
o forse solo l'idea di lei mi fa restare
vivo,
e raccontarla mi aiuterà a tenere lei
viva nei miei ricordi,
costantemente.
Scrivere è un po' come lasciare un segno indelebile di una storia, in modo che non
si possa più cancellare e di conseguenza scordare.
Non sono mai stato bravo con le parole,
ma quando è lei l'argomento è come se
non riuscissi più a smettere.
Resterà sempre nella mia testa,
e ho deciso che vivrò
solo per amarla ancora,
più di quanto sia mai riuscito a fare
quando lei ancora era qui.
Vivrò per portare le prove
che, poco tempo fa,
un angelo è stato sulla terra,
e io ne sono rimasto stregato.
(...)
Medea e Hector, sorella di Marc Guiu migliore amico di lui, si odiano fin da bambini per qualche strano motivo.
Lei, una ballerina. Ballare per lei è tutto, una forma di espressione che la immerge in un mondo tutto suo.
Marc costringerà Hector ad andare con lui per vedere un saggio della sorella. Da quella sera la vita di Medea diventerà un incubo, qualcosa la farà completamente andare a pezzi, facendola scivolare nel baratro del suo più grande incubo.
Anche ad Hector accadrà la stessa cosa, due mondi che condivideranno la medesima brutale esperienza.
Hector e Medea, due giovani che impareranno a capire di non essere poi così tanto diversi.