In genere arrivo in spiaggia la mattina intorno alle 9, scendendo da una scaletta fatta con le travi di legno che si usavano per poggiare i binari delle ferrovie, mi siedo su una vecchia poltrona di vimini che qualcuno ha lasciato in spiaggia, accanto alla poltrona ho piantato un ramo trovato sulla sabbia, che mi serve da attaccapanni e un'altro più piccolo, che uso per appendere lo zainetto, dove c'è sempre un asciugamano e il costume da bagno.
La prima cosa che faccio, è controllare se il viso a forma di cerchio che ho disegnato sul pendio che inizia dove finisce la spiaggia è in ordine, infatti può capitare che i cani che passano da quel pendio lascino dei segni su questo cerchio a forma di viso che sorride e allora con un bastone sistemo le parti danneggiate e faccio altri ritocchi in modo che il cerchio sia sempre perfetto e l'espressione sia quella giusta.
Questo viso cambia espressione continuamente, ma è sempre lì col suo sorriso, a ricordarmi che tutto è impermanente e che c'è qualcosa di permanente che bisogna scoprire.
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