lei, Denise, lui Fede. inizialmente amici, amici veri. poi?
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Sta singhiozzando. Di nuovo. L'ha fatta piangere un'altra volta. proprio non lo capisco, e più mi sforzo meno comprendo. Come si fa a trattarla di merda?! cioè, guardarla, è adorabile. Un fiore in mezzo ad un prato in autunno, ancora nel pieno della vita.
"ehi, che hai?" chiedo sedendomi affianco a lei, e accarezzandole con una mano la spalla e con l'altro braccio le circondo i fianchi.
"ehi, nulla tranquillo" mi risponde asciugandosi le lacrime, voltando il viso in modo da non farsi vedere, e successivamente, sforgiando uno di quei sorrisi più finti dei miei capelli biondi ossigenati.
"ancora lui?" nel consolarla il panorama mi si presenta come su una cartolina. Magico!
"forse ho qualcosa che non va. Forse dovrei cambiare, migliorarmi, farmi apprezzare anche da lui." mormora guardando davanti a sé, fissando il vuoto. Sembra un fantasma. Un magnifico fantasma. Uno di quelli depressi. La sta distruggendo.
"ehi ehi ehi. Non dirlo neanche per scherzo. Sei perfetta così. RESTA COME SEI" e in quel momento, facendomi coraggio, le afferro il viso, facendola finalmente voltare verso di me, e la bacio. Un bacio intenso, pieno d'amore. Voluto da entrambi. Il nostro primo bacio, su un panorama mozzafiato.
Se dovessero chiedere a Ginevra di parlare del destino, molto probabilmente userebbe come esempio lei e Kenan.
Parlerebbe di come il suo telefono, cadendo a terra quella sera allo Juventus Stadium, le avesse fatto incrociare gli occhi brillanti del giovane.
E ancora, citerebbe della notte in cui si era ritrovata ad aiutarlo con una gomma dell'auto bucata.
Tutto ciò senza mai averlo visto prima. Nessuno dei due fino a quel momento sapeva uno dell'esistenza dell'altro.
Per Ginevra quello, era destino.