Nel mezzo del cammin di loro vita, un gruppo di adolescenti incappa in una questione senza ritorno: l'amore esiste davvero? Apparentemente la domanda è semplice, ma se ci si scatena sopra un vero e proprio dibattito pseudo filosofico, e viene tirato in ballo Dante Alighieri, allora la cosa è destinata ad andare per le lunghe.
Partendo da queste basi, ponetevi ora un quesito: cosa succederebbe se si mettessero insieme una maniaca della precisione millimetrica dal carattere instabile, una mansueta ma determinata amante della filosofia classica ed un virile sentimentale gonfio di autostima, tutti e tre decisi ad evocare il padre fondatore della lingua italiana per porgli la fatidica domanda in prima persona?
Sicuramente nulla di buono...
ATTENZIONE: I fatti narrati prendono il via da una discussione che ha effettivamente avuto luogo, ma tutti gli sviluppi successivi della storia sono inventati e, in ogni caso, sono raccontati in chiave fortemente ironica. Pertanto, ogni riferimento a persone realmente esistenti è intenzionale, ma caricaturale (e l'autrice stessa è fiera di rientrare tra i protagonisti della vicenda)
Patroclo è figo.
Achille è figo.
Insieme sono fighissimi.
L'autrice di questo coso ha dei problemi.
Lo zio Omero ne aveva ancora di più.
Preghiamo Calliope che torni l'endecasillabo.
Gli epiteti sovrabbondanti sono ovunque.
I greci erano sotto effetto di droga pesante.
Shippate la Patrochille perché altrimenti Crise vi maledirà.
VUOI UN FICO? Cit. Achille
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