Tutto cominciò agli inizi di settembre, quando, dopo le vacanze estive, ripresi ad andare a scuola. Le mie giornate che prima erano caratterizzate dalla solita routine "sveglia a mezzogiorno, caffè, sigaretta, mare e seratone", ora erano solo un miscuglio di "alzati alle 7, mangia, vestiti e corri a scuola". Sono partita stanca in partenza, ma non sapevo cosa il nuovo anno mi avrebbe riservato. Entrai sconfortata nella mia solita classe, in cui trovai il solito calendario, le solite finestre, i soliti banchi e i soliti compagni, la maggior parte di essi, amici da una vita. Kendall, Santiago e Adelina, erano li seduti e aspettavano me, Arya, l'anima del gruppo, con un sorriso enorme. Mi salutarono e dopo aver parlato del più e del meno, di com'erano andate le vacanze estive, subito mi comunicarono una notizia che avevano riservato per la fine del discorso, perché sapevano che ci sarei rimasta male. Mi dissero che il nostro vecchio prof di educazione fisica, aveva preso posto nella scuola statale e che ora c'era un nuovo arrivato. All'inizio non riuscivo a crederci, perché con il prof precedente, avevamo tutti, soprattutto io, condiviso momenti fantastici, ricchi di risate e lacrime. La sua presenza ti faceva venire il buon umore: era bello, alto, giovane, muscoloso e con gli occhi verdi, inoltre con lui condividevo l'amore per uno sport che ci accomunava: la pallavolo. Dopo un'ora di sconforto, i miei amici cercarono di consolarmi dicendomi che magari il nuovo prof sarebbe stato migliore del vecchio, ma non volevo accettarlo ugualmente. Christian era Christian.
Passate ormai tre ore interminabili seduti sui banchi a non far nulla e annoiati di aver rivisto le solite facce di culo, sentimmo bussare alla porta. Entrò in classe un soggetto snello, un po' basso, giovane ma con i capelli quasi bianchi, con gli occhi marroni e una camminata parecchio stramba. Rimasi allibita per un attimo, non era niente male. Adelina mi sussurrò: "E' lui".