Il tempo è relativo, ed è uno di quei nemici ardui da combattere. E' uno di quegli avversari che ti infilzano la lama della loro spada nel bel mezzo della cassa toracica e quando la estraggono tirano fuori con essa, insieme al sangue, anche tutte le certezze e tutte le fondamenta di quella fortezza che hai costruito nell'arco di tutti i tuoi giorni, quella fortezza comunemente chiamata ''vita''. E' proprio il desiderio di controllare l'enorme potere del tempo la scintilla che darà vita a quella paradossale battaglia che decreterà la fine o la perpetua esistenza dell'intero universo. Due fratelli: Cayus e Alan, in cerca della verità. Per sapere cosa, o meglio chi,è la causa della distruzione del loro villaggio, e soprattutto delle loro vite, ma senza la minima idea di ciò che li aspetta. Vissuti insieme per diciotto anni, si separano intenti a trovare una via di scampo alla catastrofe. Strade diverse, che li porteranno ad un bivio: essere egoisti o pensare al bene dell'intero universo? E' il trionfo dell'assurdo. E' l'esaltazione della logica. E' l'attrazione fatale fra l'inammissibile e il razionale. E' ciò che di più somigliante c'è a una via di scampo dalla realtà, che passa tra un mondo e l'altro e rielabora le regole di tutti gli universi metaforici che tocca, per poi creare un codice mentale, o morale -come dir si voglia-, che a quella realtà da cui si è scappati, fa ritornare provvisti di una forza tale da poterla affrontare. Tutto questo, è ''the time hunter''.