[...] Con l'avanzare degli eventi si era inconsciamente accorta di non sopportare più nulla di Connor. Ma non era per i suoi interminabili silenzi o il modo improvviso in cui spariva per mesi interi senza dare notizia alcuna. No, il suo problema era che Connor era stato inevitabile. Inevitabile era una parola opprimente e le sbatteva in faccia ogni cosa: l'inevitabilità di fissare la sua schiena quando gli camminava d'avanti, l'inevitabilità del bisogno di sentire la sua voce, l'inevitabilità di lanciare uno sguardo in sua direzione con la coda dell'occhio e l'inevitabile dolore che provava quando scopriva che mai una volta l'indiano ricambiava il suo sguardo. A quel punto le sarebbe piaciuto poter tornare indietro, riavvolgere il nastro e azzerare tutto. Ma era conscia che qualsiasi cosa avesse fatto, non avrebbe fatto differenza. Era questo il problema: anche se fosse tornata indietro, in alcun modo avrebbe potuto fare a meno di innamorarsi di Ratonhnhaké:ton. [Connor x OC]