Sequel di "Lacrime del cuore"
Sono tante le domande che si è soliti porsi,le incertezze e le insicurezze che un'amore può portare,ma se due cuori si ricorrono da tutta una vita,saranno mai destinati a raggiungersi?
Continua la storia di quei due ragazzi che allontanano l'amore pur di non farci i conti,per non soffrire,per non rimanere delusi,bloccati dalla paura di ritrovarsi in mille pezzi.
Si sono fatti una promessa,quella di lasciarsi andare.
"È la tua voce che mi tranquillizza,il tuo modo di parlare,di insultarmi.
Quello sguardo intenso e penetrante che riservi solo a me.
I tuoi occhi smeraldo che mi fanno tremare,così unici e misteriosi,velati da tristezza e dalla voglia di amare,ma incatenati dalla paura di lasciarsi andare,la stessa paura che ho io.
Siamo così simili,forti,ma allo stesso tempo scalfibili da un semplice sentimento che potrebbe rovinarci,distruggerci, frantumarci.
Perché sei tu,e quando si tratta di te non lo so che mi succede,ma per quanto tenti di trattenermi,se si tratta di te io sono felice."
Sono queste le parole che Jace avrebbe voluto sussurrarle mentre teneva il suo viso tra le mani,fondendo i loro respiri e ascoltando i loro cuori.
Ma non lo fece,la lasciò semplicemente andare,per lui,per lei,per impedire a se stesso di distruggerla,per non ferire quegli occhi in cui si perde.
Per salvare colei che è in grado di farlo sorridere,rinunciando alla sua felicità per l'unica ragazza in grado di farlo innamorare.
Continueranno a scappare l'un dall'altro,lasciandosi divorare dalla paura,consumandosi con parole non dette e sguardi rubati? O si fermeranno,lasciando finalmente i loro cuori raggiungersi,accarezzarsi,amarsi,accogliendo la paura tra le braccia,pur di assaggiare un attimo di felicità?
"Innamoratevi.
Almeno una volta nella vita,non importa per quanto,come o di chi,ma innamoratevi.
È tutto un gran casino,ed è bellissimo"
"Cogli la sue vera essenza e ubriacati di lei."
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."