Sbagliato. Ecco l'unica parola che rimbombava nella testa di Kurt da ore ormai; quella parola che non riusciva a scrollarsi di dosso, quella parola che lo stava opprimendo da troppo tempo. Sbagliato. In quel momento tutto quello che era successo gli sembrava un assurdo errore, un bruttissimo scherzo del destino. Provò a chiudere i suoi occhi color ghiaccio, provò a stringerli forte per qualche minuto sperando che riuscisse a svegliarsi da quello che ormai stava diventando un incubo. Tutto quello però non servì a nulla: quando li riaprì tutto era come prima, quella era la fottutissima realtà. Kurt sospirò rumorosamente e cercò di mettersi più comodo possibile su quel dannato sedile dell'aereo, quell'aereo che lo avrebbe riportato a New York, quello che segnava il confine tra sogno e realtà. Già, perchè la sua realtà ormai era quella grande e caotica città, il lavoro da Vogue, la sua amata scuola, il loft condiviso con Rachael...e Adam. Già, Adam...