Lo vedo avanzare nella penombra del corridoio. È una sagoma distinta, particolare ed emana un gradevole profumo maschile. Ho una paura incredibile, il cuore ha perso il suo ritmo regolare e l'ansia mi provoca un senso di nausea. "Ti sento" dico facendomi coraggio. Il ragazzo non risponde ma continua ad avanzare verso di me, l'eco dei suo passi mi giunge alle orecchie minaccioso. "Chi sei?" gli chiedo cercando di usare un tono che nasconda l'esitazione. Ora lo sento vicino più che mai e percepisco i brividi salirmi nelle braccia. Non so chi sia, non so cosa voglia da me. Ad un certo punto si ferma, alza lo sguardo e punta gli occhi su di me. Quelle due iridi marroni mi svestono completamente, così che ora mi sento piccolissima. "Che importa chi sono?" La sua voce è profonda, calda ed incredibilmente familiare.