"Salvami, o lasciami andare". Respiro forte. O almeno ci provo. Ora non respiro più. Vado a fondo, sempre di più. Le braccia si fermano, io mi fermo. Ecco. È il momento. Provo a sorridere, ma non ci riesco. "È quasi finita, è quasi finita" mi ripeto, come una filastrocca. Non vedo più nulla. È buio. Un paio di braccia mi afferrano. "Chi sei?" Chiedo. "Un amico" dice il ragazzo, osservandomi a lungo. Io lo conosco. No, no. Forse mi sbaglio "E cosa vuoi?" Domando, ancora. Lui sorride. "Salvarti". STORIA COMPLETATA.