"Io.." sospirò, ancora in preda all'ansia. "Da..davvero?" riuscì a balbettare, sperando con tutto se stesso di non sembrare ridicolo. "Chopin, Spring Waltz. Uno dei miei preferiti. E tu lo suoni..perfettamente. Con eleganza, tranquillità..spontaneità." "A te piace..?" "La musica classica? Sì, in realtà ne ascolto anche molta ma non riuscirei mai a suonarla bene così come tu fai." "E questa melodia, Blaine..tu..tu la sai suonare?" osò chiedere Kurt. "Io..? Oh, ah..beh." balbettò il più basso e si sedette accanto a Kurt sulla panca. [...] Non aveva mai avuto un così lungo contatto fisico con Blaine, e questa cosa lo spediva letteralmente in un mondo a parte. Nel mondo in cui il suo amore per il ragazzo era la cosa più naturale che ci potesse essere. Nel mondo in cui i suoi sentimenti non erano uno stupidissimo taboo. Nel mondo in cui sarebbe stato libero di amare e, forse, di essere amato. E fu proprio in quell'istante che Blaine rivolse lo sguardo al piano e, rilassando i muscoli, cominciò a suonare. Uno Due.. Tre. E Kurt si perse per sempre.