Dieci anni fa, c'era una famiglia latinoamericana, appena arrivata in Italia, che festeggiava la loro nuova vita, in un monolocale, composta da Don Franco e Donna Marcella, insieme ai due figli: Vidal di dieci anni e Veronica di otto anni.
Parallelamente, dieci anni fa, una famiglia in una città, distante da loro di qualche kilometro, esattamente a Tula in Russia, festeggiava il loro inizio.
Irina, una mamma single di due bambini, ha sposato Viktor Ivanov, dopo due anni di frequentazione e tre anni di fidanzamento. Sta per iniziare una nuovo vita insieme a Kalina e Rem, i suoi due figli di Irina.
Cosa succederebbe se questi due universi culturali, dovessero incontrarsi?
Lui cresciuto in un ambiente freddo, dove si abbraccia solo nei eventi di famiglia, dove tutti rispettano lo spazio dell'altro.
Lei cresciuta in un ambiente caloroso e rumoroso, dove quello che è di uno e di tutti, dove ognuno è pronto a dire la sua nella vita dell'altro.
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."