Stati Uniti di Eymericka, frontiera del Sureste. Vent'anni dopo la fine della guerra, e la pacificazione dei feudi e delle baronie del Nord sotto l'egida del Ring, i fantasmi del passato non hanno smesso di agitarsi nelle loro bare.
Un tesoro fu infatti nascosto nelle terre di nessuno oltre il deserto salato di Orube, dall'ultimo di dodici generali in fuga, per preparare un'estrema quanto improbabile riscossa per la causa del Magnifico: a questo doveva servire la pentola d'oro sepolta alla fine di un lungo arcobaleno, ricchezza sufficiente a rendere ricco un uomo per generazioni, bottino favoloso dietro cui cavalca un pistolero cieco a sua volta luogotenente dello stesso signore della guerra che mise a ferro e fuoco il mondo due decadi prima; e non sarà certamente il solo a gettare sogni di ricchezza sul sentiero di un El Dorado maledetto dal sangue, tra vecchi amici da radunare e nuovi compagni da arruolare, tra nemici di lunga data a cui sfuggire e nuovi approfittatori da cui guardarsi, attraverso piste di sabbia, sole e sale, sotto cieli di cemento e luci al neon nel ventre oscuro della terra e del mare.
È un mondo dalle due facce quello in cui i sogni sono messi alla prova e gli uomini diventano leggenda, o polvere, inseguendoli: un mondo di deserti e praterie, piste di diligenza e autostrade a dodici corsie, villaggi di frontiera e città in rovina retaggio di un futuro tanto lontano da essere remoto. Un mondo diviso fra una società regredita al feudalesimo, che si è imposta nuove leggi per sopravvivere ai pericoli delle terre selvagge della superficie, e un sottosuolo di megalopoli immense e dimenticate col loro carico di umanità abbrutita. Un mondo diviso e pericoloso dove l'avidità è il denominatore comune agli eredi della razza umana, e il tradimento loro ombra fedele: perché fa proprio gola a molti, l'Oro del Magnifico...