Il sangue scorre, imperterrito, nella sua scesa verso gli Inferi.
I corpi cadono, inermi, tuonando in un suono sordo sui terreni mortali.
L'anima tace, s'allontana,urlando disperata il silenzio.
La mente si ferma, inconsciamente, attratta dal mistero della vita.
La paura ti divora, entra nelle viscere,s'impossessa del sangue, del corpo, dell'anima e della mente. Ti gira intorno, la dolce adrenalina del pericolo si discioglie in un mare di oscure verità.
Allenta la presa, e poi s'appiglia a te,con tutte le sue forze.
La paura t'uccide, e non te ne accorgi.
Poi sopraggiunge l'amara morte, l'ombra nera che c'accompagna in attesa della sua entrata in scena.
Loro avevano paura di perdersi, di amarsi, della realtà che s'allontanava sempre di più dalla loro comprensione.
Erano terrorizzati.
E tu: tu di cos'hai paura?
Real Madrid. La mia squadra del cuore.
Ricordo ancora quando mio padre mi portava alle partite del Real, ero solo una bambina. Quando un piccolo passaggio gli faceva spuntare un piccolo sorriso sulle labbra.
Quel sorriso che si é spento troppo in fretta, come un soffio su una candela.
Il tempo passò é la passione per il calcio non smise mai, ogni partita del Real era come vita per me.
Mia madre si riprese subito dalla perdita di papà, trovandosi un compagno qualche mese dopo. Si chiamava Julien e aveva un figlio. Hector Fort. Giocatore del Barca, numero 32.