I Giapponesi dicono che ognuno di noi ha tre facce: la prima è quella che vedono i conoscenti, la seconda è riservata agli amici e alla propria famiglia ed infine, l'ultima, la terza faccia, quella che non vede nessuno, rappresenta ciò che realmente siamo. Mark Twain invece sostiene che ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro. Il problema è che, a volte, il lato oscuro è così oscuro da non essere conosciuto neanche da colui che lo possiede e si finisce per fare male agli altri. E poi, se proprio vogliamo essere puntigliosi, i lati oscuri sono più di uno ed è difficile se non impossibile comunicare (scetticismo di Giorgia) quello che siamo e proviamo. Ma senza segreti non si può vivere, ogni persona ha il suo, come dice Ferdinando Camon, essi fanno parte della persona umana. Penso inoltre che il ruolo della società, fatto di regole ed imposizioni, sviluppa codesto lato oscuro, che risulta tale perché pare inaccettabile o deprecabile; quello luminoso nonostante tutto può convenire, ma risultare pericolosamente accecante. Un po' come il nostro famoso cassettino, dove ci infiliamo tutte le cose che sentiamo intimamente solo nostre e che vogliamo rimangono tali. A volte anche noi stessi non vogliamo vedere il nostro lato oscuro, perché non ci piace o addirittura ne abbiamo paura. La mia domanda è: sapremo mostrarlo solo a chi saprà capirlo?