Due anime che pensano, che parlano, che agiscono: credo sia abbastanza da sapere.
Combattono la vita di tutti noi, combattono la fede di nessuno.
Quest'opera racconta di una guerra, ma non scrive di strategie ed eroi.
In questa guerra la battaglia è nel tutto del vuoto.
In questa guerra il domani è eterno e non esiste.
Loro, due anime infrante, cercano il domani, cercano la fede; in un dialogo con l'altro e con se stessi affrontano la battaglia più grande: quella per non arrendersi.
Non hanno un nome, sono semplicemente Lui e G; il loro volto è il volto di ognuno di noi, e al contempo è il volto di nessuno.
La loro guerra non è combattuta con armi, ma con le parole.
E ne possono bastare due per crollare, quelle stesse due parole che possono rialzare dalle macerie: «Etiam, semper.»