Domani È Un Altro Giorno.

"Piccola me ne sto andando.. So per certo che queste saranno le mie ultime parole.. Isabella Morgan, amore di mamma, hai solo 16 anni non dovresti perdermi a quest'età.. Avrei ancora tanto da insegnarti, ma, a quanto sembra il buon Dio ha deciso di non permettermelo.. Sii sempre te stessa amore mio, non mollare, credi sempre nei tuoi sogni e lotta per realizzarli! Io sarò sempre con te anche se tu non mi vedrai, ti voglio tanto bene piccola mia..."

Il suo cuore aveva cessato di battere e per poco non cessava anche il mio.. Tentai di rianimarla.. Ma niente da fare era morta ed io ero lì a tenerla tra le mie braccia avevo coperto il suo viso con le mie lacrime. Sentii l'ambulanza chiamata in precedenza arrivare. Un uomo vestito di bianco mi disse: "Vieni con me. Dimmi, quanti anni hai?", ancora tremante riuscii a rispondere: "S-sedici, s-signore..". L'uomo disse che a breve sarebbero arrivati i servizi sociali e che io sarei dovuta andare con loro. Dopo un mese che ero con i servizi sociali, mi dissero che avevano trovato mio padre.. Io dissi che era impossibile! Che si erano sbagliati! Mio padre era morto prima che io nascessi!
Ma.. A quanto pare ero io quella che si sbagliava, lui era vivo e vegeto. Mia madre mi nascose tutto perché lui ci abbandonò per dedicarsi alla sua ricca vita. Ma ero costretta ad andare a San Francisco con lui.
Passarono tre anni da quel giorno e molte cose erano cambiate, frequentavo la San Francisco University, abitavo in un appartamento con due coinquiline, Anna Toms e Kylie Johns con cui diventai, con entrambe, subito migliore amica. Me la passavo bene ma non ho mai scordato ciò che ebbe fatto mio padre, ma soprattutto non avevo scordato Abigail Scott, la mia adorata mamma e le sue parole. Ora sto cercando di ricostruirmi una vita qui ma chissà cosa mi riserverà il futuro, domani è un altro giorno e chissà cosa mi accadrà...